

Secondo quanto riportato da uno studio di Barclays Capital, l’aggravarsi della condizione economica del Venezuela metterebbe a rischio la fornitura di petrolio a Cuba. Ad oggi da settembre arrivano sulla Isla 55 mila barili al giorno, la metà di quelli di 2 anni fa. Cuba beneficia ad oggi di un accordo che le consente di pagare il greggio in cambio di personale medico, tecnici di laboratorio, insegnanti e anche militari.
Dal report di Barclays emerge che questo accordo è costato oltre 50 miliardi di dollari US e che il Venezuela ha dimezzato il traffico marittimo di “crude oil” verso Cuba e gli altri paesi del PetroCaribe da 400.000 barili al giorno nel 2012 al 200.000 odierni.
Questo accordo consente ai cubani di “cumplir misione” avendo l’opportunità di lavorare e vivere in Venezuela percependo un salario più alto di quello che percepirebbe a Cuba e di “importare” beni per l’uso domestico come frigoriferi, lavatrici e tv al plasma che vengono ancora venduti nei negozi dell’Avana e delle altre città a prezzi molto più elevati.
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